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L’era della giovinezza
Robert Pogue Harrison, riconosce nella storia culturale del nostro tempo “L’era della giovinezza”. La sua antropologia accredita la teoria evoluzionista secondo la più attuale accezione neotenica e riconosce nel gorilla albino le prime luci di una umanità che via via prende consapevolezza della sua forza e come un fiume, attraversa impetuoso le gole di una saggezza tragica, quella degli antichi miti, fino a sfociare nella voragine del vulcano che la impegna ad utilizzare, contenere e disciplinare l’energia esplosiva della scienza e della tecnologia.
Sulle spiagge del Pacifico, il progenitore bambino gioca irresponsabilmente con la tecnologia, affascinato dalla velocità dell’informazione digitale e dalla forza deterrente dell’energia nucleare.
Sulle rive del Mediterraneo intanto vaga inquieta la memoria di Ascanio mentre segue con fatica ed affanno il rapido passo del padre che porta sulle spalle il vecchio Anchise. Dietro di loro la città di Troia é divorata da una voragine di fuoco, davanti a loro le rive del Tirreno dove si intravedono gli albori di una nuova civiltà, quella di Roma.
Nel frattempo sulle coste di Itaca un altro giovane in sofferenza, Telemaco, lascia la madre Penelope insidiata nella sua dignità di donna, di regina, di sposa e di madre, lascia anche la sua Patria corrotta dalle gozzoviglie dei Proci per intraprendere senza alcun punto di riferimento un disperato viaggio alla ricerca del padre.
Francamente non conosco la più recente evoluzione del pensiero di Harrison, mi domando se nell’era della giovinezza rientri anche l’inquietante fenomeno del bullismo culturale altrimenti detto trampismo che oggi imperversa negli Stati Uniti e si insinua strisciante anche da noi come un preoccupante rigurgito della famigerata volontà di potenza. Anche l’Europa é attraversata da un brivido che mette in discussione il suo assetto di sicurezza e di pace.
In realtà é lo stesso giovane che scoraggiato e depresso si libera del fantasma del padre, rinuncia al sogno di restituire dignità alla madre, sacralità alla famiglia ed alla Patria.
Ma forse, disorientato dalla drammaticità di eventi che vanno oltre la sua capacità di comprensione e di sopportazione, Telemaco tenta una difficile pacificazione accostando all’orecchio una grande conchiglia per raccogliere stupito le voci rassicuranti di miti lontani, le “Voci dal Mediterraneo”.
Acerenza, mitico approdo nell’entroterra lucano, potrebbe forse offrire nella sacralità di una antica Cattedrale il filo di Arianna per pacificare nell’amore i danni del naufragio della civiltà e della cultura europea.
Novità editoriale
Vi è quindi una distinzione tra “rappresentanza di interessi”, che è un’attività a
carattere eminentemente politico, e “lobbying”, che viene a essere
rappresentato come una “tecnica codificata e quasi standardizzata di
mediazione e persuasione” di cui molteplici attori possono valersi nella
relazione con i decision maker.